KEJO HYPER POP LAB

ITALIAN VERSION:

Mi chiamo Rick Osoe.
Compirò 30 anni il 29 febbraio.
Sono giapponese, giro da una città all’altra come un randagio,
e quando decido di fermarmi lo faccio sempre sul mare:
troppo diversa la gente di mare, gente abituata ad un sentire ed un vedere diverso!
A colori.Proprio dalla mia passione x i colori nasce ogni volta la voglia di dipingere,
assemblare, trattare e ritratta ogni cosa che mi capita sotto tiro e che sembra aver bisogno di un restyling.

Ho fatto studi classici che mi hanno avvicinato alla ricerca del bello,
ma non ho mai studiato + del dovuto, il mio senso di indipendenza e la perenne curiosità mi hanno subito portato lontano da Hokkaido.
Volevo semplicemente conoscere tutto, conoscere tutte le strade possibili, tutte le vie possibili della mia storia, troppi rinunciano senza aver mai iniziato a cercare,
tutto impossibile, tutto improbabile, ci si accontenta dell’unica possibilità.
Londra è stata la prima meta, Londra, una piccola NY.
A me piace moltissimo anche se sa quasi sempre di cipolla, stanno tutti in canotta
E il sole non l’hanno mica ancora inventato.
Poi vedi Covent Garden di notte che sa di kebab e frittura e chitarre elettriche…
Il mare non c’è, vero…ma fosse anche soltanto per gli autobus di Londra.
Se non ne hai mai preso uno di sera, senza un impegno o una scadenza nella mente; se non sei mai salito su un double decker rosso durante un acquazzone alle undici di sera con la mano guantata a cancellare la condensa dal vetro; se tutto questo l’hai perduto, forse non ti viene in mente che è un gran peccato.
“Sarebbe un gran peccato” – e quest’idea mi ha convinto a provarci anche
quella volta con Harrye, dapprima restio “all’estetica della funzione” _
Poi ci ha creduto però!
E insieme ne abbiamo fatte, in giro tra Denver e Hokkaido!
Stars never looks so bright.
A me suonava come musica, ma erano le parole di Harrye…e a noi ogni notte le stelle sembravano brillare di +… cieli limpidi, profumi strani nell’aria e buoni propositi!…
Disegnare, tingere, tagliare…e tutto diventa armonia, musica!

Musica…mi piace da matti cantare, anche se sono stonato…
Mi piacciono + I rolling stones dei bealtles…
I vecchi dischi con le copertine psichedeliche,
Tenco e Paolo Conte per le canzoni nostalgiche,
Jovannotti il nero-bianco del reggae,
Vasco…vasco perchè è vasco.
Non ballo, sorseggio birra appoggiato a d una colonna, defilato x osservare…
A volte faccio un gioco, cerco di immaginare cosa facciano ,chi siano o chi vogliano sembrare le persone che ho davanti.

Giocare…amo giocare, intere notate a casa o all’occupazione della scuola passate sul risiko cercando di conquistare il mondo, il gioco unisce…è come il basket quando si è bambini: ci si pensa e si diventa una squadra!

Ecco una piccola intervista per presentare un’altro artista offworld che si occupa di popart contemporanea.. Anche Stella Tasca è ospite del Kejo Hyper Pop Lab

Raccontami i tuoi highlights artistici?
Tra i miei lavori riusciti meglio c’è sicuramente l’intero allestimento della stagione 2005-2006 per Bulthaup a “Casa Pasarela” all’interno di ARCO (la più grande fiera d’arte contemporanea spagnola).Tutto spesato, tutto pagato, attrezzi di qualsiasi genere a disposizione, completo libero arbitrio sul lavoro, dell’uso dei materiali e dell’idea. Sessanta metri quadrati da allestire in assoluta libertà, due pareti di piatti e “sorrisi”(SONRIE era il motto), un pavimento di glitter rossi.
Dj e tatuatori live, un gran casino, ma alla fine siamo usciti su tutte le riviste spagnole del settore e ci siamo meritati anche la stretta di mano del ex sindaco.
La mostra di sagome al traforo di Roma con artisti del calibro di Giosetta Fioroni
E senza dubbio le mie “matrioske” partite da una mostra personale a Corigliano C alabro e finite in mano di americani, tedeschi, spagnoli , oltre chiaramente a tanti italiani.

Secondo te, quale e il legame tra arte e moda?
L’arte è tutto ciò che esteticamente o concettualmente o tecnicamente sia per sensazione speciale e superiore ad altro, qualcosa che ti inchioda fermo a guardare.
Noi siamo quello che diciamo, facciamo, mangiamo e spesso quello che vestiamo. ognuno di noi è una storia e la portiamo in giro attraverso il nostro look. La moda ci da quella specialità sia che sia moda di massa o alternativa (dipende da come si è). Esprimere con filo e stoffa quello che si esprimerebbe con colori e pennello è il modo più facile e immediato per esprimerci anche solo camminando per strada.

Quale Stella sei?
Sicuramente la stella cometa: mi perdo sempre qualche pezzo, ci metto mille anni per fare qualcosa, mi trascino dietro persone e situazioni e penso sempre che finirò in un posto speciale.
Spero proprio che alla fine non sia una “grotta”

In questa intervista realizzata da Drago publishing si presentano una coppia di artisti che partecipera’ al laboratorio nella parte offworld… li incontreremo presto anche con i loro avatar!

Raccontatemi i vostri highlights artistici?
Da più di due anni siamo attivi su numerosi campi e le nostre collaborazioni comprendono progetti editoriali (Taschen Illustration Now 2, Web Design Index, Computer Arts, Flair, e numerose edizioni asiatiche), partecipazioni a colletive ( Los Angeles, Taipei, Singapore, Londra, Roma, al Design Festa a Tokyo, una mostra al MAC, Museo di Arte Contemporanea a Santiago de Chile, e la collettiva “Heavenly creatures” presso la Nova 535 art gallery, Florida). Tra i prossimi eventi, una serie di mostre collettive tra Roma, Milano e Londra. Importanti sono anche le partecipazioni a live custom, la produzione di un art-toy in collaborazione con Coca-Cola e PlayImaginative, e le scenografie per alcuni video clip musicali.
Attualmente stiamo portando avanti dei progetti importanti e stiamo organizzando una personale dove presenteremo i nuovi lavori.

Secondo voi, quale e il legame tra arte e moda?
E’ necessario differenziare la moda come fenomeno sociale e la moda come momento creativo.
La moda è arte.
Chi fa moda è un’artista e il legame che unisce un’artista ad un altro artista non può che generare arte.
Ultimamente è diventato un must per molte case chiamare alla propria corte artisti che possano dare il proprio contributo creativo, anche se in fondo l’aspetto principale rimane quello commerciale/economico.

C’e gente che dice che Second Life è il progetto più avanzato della rete. Come vedete voi il futuro della rete?
La rete è destinata chiaramente a diventare il principale e forse unico mezzo di comunicazione, informazione e conoscenza.
Tutto ciò è assolutamente eccezionale, già ora ci sono tantissime persone che lavorano esclusivamente utilizzando la rete e le distanze non sono più un problema.
Non crediamo che la rete possa avere mutamenti sensibili rispetto a quello che già è; sicuramente ci saranno miglioramenti per quanto riguarda l’accessibilità e la facilità di utilizzo, i servizi e le possibilità aumenteranno come la diffusione dell’utilizzo nei campi più disparati, ma la natura rimarrà invariata. Crediamo invece che questa sia una fase transitoria che farà da preludio ad un altro fenomeno, sicuramente più potente e che farà interagire maggiormente rete e realtà, una realtà diversa frutto dell’unione di queste due componenti e non semplicemente opposta.

Molti di vostri lavori sono incentrati sul nudo di donna . Perchè?
Ci piacciono le cose belle, e la donna è bella. Rappresentarla nuda è come svelare l’intimità della bellezza.